L’avvocato matteo marini, per la sua competenza, in materia ha partecipato alla stesura del manuale “Finanza per l’azienda, PMI e startup – Profili giuridici, aziendali, tecnici” –
a cura di Stefano Chiodi e Cristina Rabazzi
Capitolo VII
CONTRATTO DI ASSOCIAZIONI IN PARTECIPAZIONE AGLI UTILI
1. Premessa e fonti normative.
Nell’ambito societario non è raro che si faccia ricorso a forme di intervento finanziario che siano diverse da quelle ordinarie, che consistono nella richiesta di un finanziamento bancario, oppure sull’aumento del capitale sociale.
Uno dei metodi che esulano da queste ipotesi è costituito dall’associazione in partecipazione agli utili, una tipologia contrattuale molto utilizzata in ambito societario e disciplinata dal Titolo VII del Libro V del Codice Civile, il quale è composto da sei articoli, che vanno dall’art. 2549 all’art. 2554.
L’art. 2549 fornisce al primo comma la definizione di questo istituto, descrivendolo come il contratto con il quale “l’associazione attribuisce all’associato una partecipazione agli utili della sua impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto”. In poche parole, si tratta di un istituto che consente a due o più soggetti di svolgere continuamente un’attività di impresa o uno specifico affare, senza la necessità di instaurare un vincolo societario.
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