Grazie all’istanza formulata e depositata dall’Avv. Matteo Marini, un operaio potrà lasciarsi alle spalle l’incubo dei debiti contratti con l’erario e con le banche. Il Tribunale di Verona dichiara con sentenza l’apertura della liquidazione controllata del patrimonio.
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Il cliente, operaio addetto ai reparti produttivi in un’azienda veneta, con moglie disoccupata e due figli minorenni, si è rivolto allo studio legale dell’Avv. Marini per far fronte ad una situazione debitoria ormai divenuta insostenibile per lui e per il benessere della sua famiglia.
Lo stato di sovraindebitamento origina dall’esito infruttuoso della ditta individuale da lui avviata a Verona nel 2016, che operava nel settore edile per lavori di ristrutturazione e costruzione civile industriale e che ha cessato ogni attività nel 2021.
I problemi sono sopraggiunti sin dal principio, in quanto già nei primi mesi del 2017, l’azienda per la quale erano stati effettuati alcuni lavori, non aveva corrisposto il pagamento della commessa al nostro cliente, il quale ha dovuto subito fronteggiare diverse difficoltà di natura debitoria. Nel frattempo, tale credito non è stato recuperato in quanto la società in questione è fallita.
Per colmare le passività accumulate, il debitore si rivolgeva ad alcuni amici e alle finanziarie al fine di ottenere dei prestiti. Da quel momento, la gestione della ditta individuale è proseguita, ma si sono accumulate le posizioni debitorie anche nei confronti di privati.
Ad aggravare ulteriormente la situazione è stato l’arrivo della pandemia da Covid-19, che ha portato alla contromisura del lockdown durante il quale il ricorrente è rimasto a casa senza lavorare, per assenza di richieste.
Il ricorrente, pertanto, decideva di vendere il proprio furgone per poter pagare almeno parte dei debiti accumulati dalla ditta individuale, ai quali, nel frattempo, si erano aggiunti anche quelli di carattere personale.
Ad oggi, fortunatamente, il ricorrente stato assunto e svolge la propria attività regolarmente e ha deciso di voler intraprendere una procedura di sovraindebitamento per poter risolvere le proprie criticità, nella speranza di una vita serena.
L’operaio, compreso che la situazione non era ulteriormente tollerabile, decideva nel settembre 2023 di rivolgersi allo studio dell’Avv. Matteo Marini per sottoporre la propria situazione debitoria. L’Avvocato, dopo un’attenta disamina della vicenda, valutati i presupposti necessari per accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio, consigliava al cliente di intraprendere una procedura di liquidazione del patrimonio. Veniva, quindi, raccolta la documentazione, richiesta la nomina del Gestore e depositato il ricorso, unitamente alla relazione predisposta dal Gestore stesso. Il Giudice, valutati i presupposti di legge, verificata l’effettiva impossibilità del debitore di far fronte al pagamento dei debiti contratti, in data 27.06.2024, dichiarava aperta la procedura.
Il patrimonio del debitore, non essendoci beni immobili e potendo contare solo sul reddito da lavoro – messo a disposizione dei creditori – consiste in:
- La trattenuta e il versamento sul conto corrente della procedura da parte del datore di lavoro di ogni somma eccedente € 2150,00 mensili per tutta la durata della procedura
- Il versamento della tredicesima e quattordicesima mensilità sul conto corrente della procedura;
- Un’autovettura, del valore commerciale di € 1.000,00, sottoposta a fermo amministrativo;
- Qualsiasi altra somma derivante da eventuali modifiche reddituali e lavorative sopravvenute in corso di procedura
- Al termine della procedura di liquidazione l’uomo potrà beneficiare dell’esdebitazione e liberarsi dei debiti contratti e non integralmente soddisfatti con la procedura.
Al fine di ottenere lo stralcio dei debiti non pagati, l’uomo dovrà mantenere per tutti i 4 anni del piano un atteggiamento collaborativo con gli organi della procedura e dovrà ottemperare a quanto stabilito con la sentenza di apertura della liquidazione del patrimonio.
preservare e tutelare il patrimonio personale