Alessandria, aperta la procedura di liquidazione per due coniugi con 400mila € di debiti

Come si è creata la situazione debitoria della coppia?

I due coniugi, entrambi lavoratori (ispettore capo di polizia penitenziaria lui, insegnante lei) nel 2009 decidevano di acquistare l’immobile di residenza, riuscendo a pagare regolarmente le rate fino alla fine del  2013.

In questo anno, il primogenito intraprendeva gli studi universitari fuori sede.

Nel tentativo di reperire liquidità, i coniugi ricorrevano al credito di consumo (prestiti personali e carte revolving) e all’aiuto economico di conoscenti: nessuna valutazione circa il merito creditizio da parte di finanziarie e istituti di credito.

Si da avvio così ad un circolo vizioso che consisteva nel chiedere finanziamenti per pagare le rate di quelli già contratti.

Nel 2017 il dissesto economico diventa sovraindebitamento: anche la secondogenita inizia il percorso universitario, il padre viene giudicato inidoneo a proseguire il lavoro e quindi congedato, percependo una pensione pari a circa il 30% in meno del suo salario.

Il TFR di circa €60.000,00 veniva interamente impiegato per pagare i debiti verso finanziarie e conoscenti.

Tra il 2017 e il 2018 i due coniugi ricorrevano ancora al credito nel tentativo di risolvere da sé il dissesto economico, ottenendo solo di procurarsi ulteriori interessi convenzionali e di mora.

 

I clienti si rivolgevano quindi all’Avvocato Matteo Marini il quale, dopo l’analisi della posizione, ha valutato di procedere con la liquidazione del patrimonio, pur essendo quello dei clienti inferiore alla totalità dei debiti.

Nella procedura di liquidazione del patrimonio ex L.3 /2012 , a fronte di un debito di poco inferiore a €400.000,00 i due coniugi di Alessandria mettono a disposizione dei creditori:

  • Il ricavato della vendita della loro abitazione
  • Una provvista mensile pari a € 400,00 a testa per la durata della procedura ( a fronte di una pensione di €1800,00 del marito e di un salario di euro 1600,00 della moglie)
  • Il ricavato della vendita di due auto (al termine dei 4 anni di procedura in quanto riconosciute come beni strumentali ai bisogni della famiglia)
  • Qualunque finanza futura dovesse entrare nella loro disponibilità per i prossimi 4 anni, escluse le spese necessarie al sostentamento del nucleo famigliare

Alla fine della liquidazione giudiziale il debitore, sussistendone i presupposti, potrà chiedere l’esdebitazione: la cancellazione di tutti i debiti non soddisfatti durante la procedura.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Alessandria – 31.07.20