Vicenza, il Tribunale apre la procedura di sovraindebitamento per una coppia debitrice

La coppia aveva dato origine nel 2015 ad una s.a.s. avente ad oggetto la somministrazione di corsi di formazione e di lingue.

Il progetto imprenditoriale si basava su uno studio di fattibilità che prevedeva un investimento di circa €100.000,00.

Le spese relative all’investimento iniziale sarebbero state poi recuperate attraverso una pratica di finanza agevolata presso una nota confederazione.

Veniva quindi richiesto alla donna un mutuo chirografario garantito dal compagno assunto con contratto a tempo indeterminato.

Qualche mese dopo, seguiva la richiesta di altro finanziamento per acquisto di pc, attrezzatura relativa all’insegnamento e locazione dei locali.

Intanto lo studio di fattibilità del progetto si dimostrava sovrastimato e la confederazione nel marzo 2016 si dichiarava disponibile ad erogare meno della metà dei costi sostenuti.

Le somme inizialmente stimate furono reperite nel novembre 2016 attraverso un ulteriore finanziamento e nel marzo 2017 attraverso un altro mutuo chirografario.

La società nel frattempo non produceva utili.

Nell’ottobre 2017 la coppia decideva di costituire una s.r.l.s. con un terzo socio nei confronti del quale tuttavia presentava querela presso i carabinieri ed esposto presso la Guardia di Finanza.

Venivano quindi ceduti beni e strumenti della s.a.s. alla s.r.l.s. a cui veniva anche concesso un finanziamento di cui entrambi i clienti si firmavano fideiussori.

Anche la s.r.l.s., nata come agenzia di viaggi di studio, da esito infruttuoso come la s.a.s. , ed entrambe le società vengono cancellate.

Qual è la situazione debitoria che grava sulla coppia quando si rivolge allo studio legale?

I debiti, legati al progetto imprenditoriale, ammontano a € 380.000,00 per la donna e €135.000,00 per l’uomo e riguardano:

  • Canoni di locazione impagati
  • Retribuzioni arretrate di collaboratori, lavoratori subordinati e fornitori
  • Finanziamenti

I clienti si rivolgono quindi all’avvocato Marini che, dopo un’analisi della posizione, valuta  di procedere con la liquidazione del patrimonio prevista e disciplinata dalla L.3/2012.

La proposta liquidatoria prevede che la donna metta a disposizione dei creditori:

  • Una provvista mensile, al netto delle spese necessarie al proprio sostentamento, qualora dovesse trovare un’occupazione (al momento è insegnante precaria)
  • Qualunque finanza futura dovesse entrare nel proprio patrimonio, escluse le spese necessarie al sostentamento del nucleo familiare
  • Fondo pensione (nell’importo quantificato dal liquidatore)

La proposta liquidatoria prevede che l’uomo metta a disposizione dei creditori:

  • Una provvista mensile, al netto delle spese necessarie al proprio sostentamento, che il liquidatore vorrà quantificare alla luce dello stato occupazionale della compagna
  • Fondo pensione (nell’importo quantificato dl liquidatore)
  • Qualunque finanza futura che dovesse entrare nel proprio patrimonio escluse le spese necessarie al sostentamento del nucleo familiare.

Un ottimo risultato che farà intraprendere alla coppia un nuovo progetto finalizzato a liberarsi definitivamente da tutti i debiti contratti.

Il fine ultimo della procedura di sovraindebitamento è infatti l’esdebitazione, la totale liberazione dai debiti con lo stralcio definitivo del residuo (ciò che non si è “ripianato” con la procedura) e la possibilità di avere nuovamente accesso al credito.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Vicenza – 18.12.20