Il Tribunale de L’Aquila apre una procedura liquidatoria in cui l’attivo è costituito solo da crediti futuri

Come hanno origine i debiti?

La causa è da imputare alla tragedia che ha colpito la città a seguito del noto sisma.

Il cliente, intermediario assicurativo con moglie e due figli, si trova a seguito del suddetto disastro, a non poter più percepire i canoni di locazione derivanti dagli immobili di loro proprietà (essendo gli inquilini ricollocati nei progetti C.A.S.E.) e con la sede dell’agenzia assicurativa totalmente distrutta.

L’agenzia per la quale l’uomo lavorava veniva trasferita, per un periodo, nella sede di un’altra città, costringendolo a spostarsi più volte a settimana senza percepire alcun rimborso spese.

Nel 2012 la stessa agenzia veniva data in gestione ad altra società la quale gli toglieva senza motivo delle percentuali sulle provvigioni di incasso.

Intanto l’uomo, a causa della  mancanza di entrate, stentava a pagare l’INPS a discapito della sua tutela previdenziale nonostante la previsione della rateizzazione dei contributi concessa ai soggetti residenti nella zona colpita dal sisma.

Nel 2013 l’agenzia assicurativa a causa dell’irregolarità dell’incasso di alcune polizze vita, faceva sottoscrivere all’uomo una dichiarazione dalla quale risultava che l’irregolarità veniva a lui imputata con conseguente segnalazione all’ISVAP e risoluzione del mandato dello stesso.

Per far fronte al pagamento della sanzione ISVAP e per poter onorare il pagamento degli arretrati dei contributi INPS, contraeva un prestito con un istituto di credito per un importo di €25.000,00.

Nel tentativo di far fronte alla disavventura l’uomo iniziava la collaborazione dapprima con una e poi con un’altra compagnia assicurativa, esperienze entrambe rivelatasi fallimentari.

Si trova quindi ad un passo dal baratro e l’unica soluzione è ricorrere alla L.3/2012!

Il cliente si rivolge quindi all’avvocato Marini che, dopo aver studiato la posizione, valuta di procedere con la liquidazione del patrimonio.

Non essendo intestatario né di beni immobili né di beni mobili registrati, l’uomo, per far fronte ad un monte debitorio di circa €90.000,00, mette a disposizione della procedura solo una provvista mensile di €240,00 per poco più di 7 anni, per un totale di €20.230,00.

Con l’applicazione della legge sul sovraindebitamento il cliente è tornato a vivere e:

  • Se rispetterà quanto stabilito dal giudice
  • Se avrà cooperato con gli organi della procedura
  • Se non avrà omesso altri proventi
  • Se non avrà contratto nuovi debiti

Potrà richiedere alla fine della procedura , l’esdebitazione, che gli permetterà di liberarsi definitivamente dei debiti e avere nuovamente accesso al credito.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale de L’Aquila – 16.11.20