Il cliente che si è rivolto all’Avv. Matteo Marini si occupava di rivendere tramite e-commerce prodotti di varia natura, celibe e residente insieme alla famiglia di origine in provincia di Udine.
Il reddito famigliare si basava pressoché interamente sul reddito del padre, incrementato dalle poche entrate che il figlio riusciva a racimolare. L’uomo, ad oggi, è attualmente disoccupato e usufruisce dell’indennità mensile di disoccupazione.
La causa della posizione debitoria nasceva dalla concorrenza nella vendita di prodotti online e dalla paura degli istituti di credito di concedere nuova finanza a realtà similari. A questo si aggiunga che nel 2013, unitamente al calo delle vendite, permanevano similari i costi di gestione dell’attività (affitto locali di rappresentanza, spese utenze, gestione dell’attività, costi correlati ai due dipendenti, ecc.).
Il debito del cliente era perlopiù legato a imposte e contributi non versati all’Agenzia delle Entrate e Riscossione, per circa € 100.000,00 (oltre interessi di mora).
L’Avvocato Marini, pertanto, valutata la posizione del cliente consigliava di intraprendere una Liquidazione del Patrimonio, disciplinata dalla L 3/2012.
A fronte dell’apertura della Procedura di sovraindebitamento, il cliente metterà a disposizione della procedura:
– la proprietà di un autoveicolo del valore stimato di 4.800,00 euro;
– la somma complessiva di circa 40.000,00 euro, che i genitori dell’uomo si impegnano a versare a sostegno della procedura di liquidazione;
-il cliente sovraindebitato, inoltre, si impegna a mettere a disposizione della procedura tutta la parte di reddito che esso stesso riceverà e che eccederà il limite di 280,00 euro necessario al proprio personale sostentamento.
Al termine della procedura, ovvero decorsi 4 anni dall’apertura della stessa, il cliente potrà chiedere ed ottenere – se ritenuto meritevole – l’esdebitazione, per tutti i crediti non soddisfatti tramite la procedura liquidatoria.
Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Udine – 28.10.22