Tribunale di Ancona apre procedura liquidatoria a favore di un ex proprietario di tabaccheria

La storia del cliente dell’Avv. Matteo Marini inizia nel 2008, quando lo stesso chiedeva un mutuo di € 150.000,00, concedendo garanzia ipotecaria sull’immobile di proprietà, per rilevare un’attività di tabaccheria/ricevitoria. La rata del mutuo superava i 1.000€ mensili, tuttavia, non sembrava rappresentare un problema visti gli incassi dell’attività commerciale.

A causa di un consulente contabile poco attento, tuttavia, i conti correnti non risultavano allineati ai buoni incassi. Ovviamente quando il cliente se ne accorgeva era oramai troppo tardi, Agenzia delle Entrate aveva già notificato il fermo amministrativo dell’auto e una cartella di pagamento con cifre esorbitanti, circa € 180.000,00.

Ma al peggio non vi è fine, un cliente assiduo della tabaccheria, colui che effettivamente faceva sì che i conti dell’attività quadrassero, iniziò a chiedere anticipi e prestiti al tabaccaio, fino ad accumulare un debito di circa € 75.000,00 rendendosi poi irreperibile.

Nonostante la denuncia penale presentata dal cliente dell’Avv. Marini, si venne a conoscenza che la condotta del cliente della tabaccheria era inquadrabile all’interno di una maxitruffa. Tuttavia, il tabaccaio – al tempo non seguito dall’Avv. Marini – non aveva la possibilità di nominare un legale e pertanto non si costituì parte civile all’interno del processo, perdendo di fatto la possibilità di ottenere alcun risarcimento.

Si susseguirono diverse vicende, dalla mancanza di liquidità che obbligava il tabaccaio a ricorrere a nuovi prestiti al rifacimento della pavimentazione comunale antistante all’esercizio commerciale che impediva un facile ingresso agli utenti. I debiti oramai divenivano insostenibili: oltre € 350.000,00.

L’Avvocato Marini, quindi, valutata la posizione consigliava al cliente di procedere con la liquidazione del patrimonio.

Il debitore metterà a disposizione dei creditori:

– un immobile di valore stimato pari circa a 90.000 euro;

– lo stipendio mensile decurtato del necessario per il sostentamento della propria famiglia per quattro anni;

– un’auto del valore di circa 2.000 euro.

Decorsi 4 anni dal provvedimento di apertura della Procedura, il cliente potrà chiedere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione dei debiti non soddisfatti con la procedura e ricominciare la propria vita senza il timore dei debiti.

 

Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Ancona – 14.10.22