Un altro successo dell’Avv. Matteo Marini, un consulente del lavoro potrà lasciarsi alle spalle l’incubo dei debiti. Il Tribunale di Torino dichiara con sentenza l’apertura della liquidazione controllata del patrimonio
Il consulente, sposato e con 4 figli, ha visto originarsi la grave situazione debitoria a seguito della separazione dalla prima moglie. Tutto, infatti, nasce da problemi personali che poi si sono ripercossi anche sulla vita lavorativa dell’uomo. La separazione, l’investigatore privato per accertare l’infedeltà della moglie, i clienti che ritardavano nel pagamento delle parcelle, i finanziamenti richiesti per ottemperare alla sentenza di divorzio e la mancata possibilità di compensare crediti e debiti con Agenzia delle Entrate, hanno fatto sì che l’uomo nell’arco di pochi anni accumulasse un debito di circa € 670.000,00
Oramai, far fronte alle esigenze famigliari, alla vita quotidiana e al pagamento delle somme arretrate era divenuto impossibile seppur lo studio professionale fosse ben avviato.
Il consulente del lavoro, compreso che la situazione non era ulteriormente tollerabile, decise di rivolgersi allo studio dell’Avv. Matteo Marini per sottoporre la propria situazione debitoria. L’Avvocato, dopo un’attenta disamina della vicenda, valutati i presupposti necessari per accedere alla procedura di liquidazione del patrimonio, consigliava al cliente di intraprendere quest’ultima procedura. Veniva, quindi, raccolta la documentazione, richiesta la nomina del Gestore e depositato il ricorso, unitamente alla relazione predisposta dal Gestore stesso. Il Giudice, valutati i presupposti di legge, verificata l’effettiva impossibilità del debitore di far fronte al pagamento dei debiti contratti, in data 01.06.2023, dichiarava aperta la procedura.
Il patrimonio del debitore – messo a disposizione dei creditori – consiste in:
- Una provvista mensile di € 200,00 per 48 mensilità, ovvero la durata della procedura;
- Un’autovettura, del valore commerciale di € 3.000,00, sottoposta a fermo amministrativo;
- Credito d’imposta IRPEF di circa € 116.000,00;
- Le giacenze del conto corrente, seppur prossime allo zero.
Al termine della procedura di liquidazione l’uomo potrà beneficiare dell’esdebitazione e liberarsi dei debiti contratti e non integralmente soddisfatti con la procedura. Al fine di ottenere lo stralcio dei debiti non pagati, l’uomo dovrà mantenere per tutti i 4 anni del piano un atteggiamento collaborativo con gli organi della procedura e dovrà ottemperare a quanto stabilito con la sentenza di apertura della liquidazione del patrimonio.
Clicca qui per leggere il provvedimento: Tribunale di Torino – 01.06.23